I VENERDÌ DI LUCIE
“I Venerdì di Lucie”, è una iniziativa nata nel 2010 dedicata a giovani e giovanissimi (richiesti almeno 15 anni) animati da curiosità e desiderio di aprirsi agli altri, conoscere realtà diverse, per poi raccontarle come cronisti o scrittori. L’esperienza è aperta e rivolta ai compagni di classe, ai vicini di casa, ai cugini e agli amici dei ragazzi con autismo che durante l’estate frequentano il Centro Estivo presso Villa Del Bianco di Misano Adriatico.
Ogni venerdì (o altro giorno concordato in precedenza) nei mesi di luglio e agosto ci saranno 3/4 posti disponibili per vivere una giornata (dalle 9,30 alle 15,30 circa) insieme ai ragazzi e ai loro educatori.
Requisiti richiesti: partire da casa pieni di entusiasmo, di curiosità e con la voglia di mettersi in gioco; aver il desiderio di misurarsi con una realtà diversa, accogliendo il fatto che le persone con autismo funzionano in modo talmente speciale da diventare incomprensibile per la maggior parte delle persone; desiderare di diventarne gli “interpreti”, per poterli descrivere al resto del mondo e permettere a tante persone, attraverso i racconti, di conoscerli meglio e quindi di essere capaci di accoglierli.
Chi è Lucie? E’ la protagonista del libro “Il bambino che mangiava le stelle” della scrittrice libanese Kocka. Lucie ha 12 anni e vive a Parigi. Quando coi suoi genitori va ad abitare in una nuova palazzina, decide con entusiasmo ed intraprendenza di voler conoscere entro breve, uno ad uno, tutti gli altri inquilini del palazzo. Non riuscirà a portare a termine questo suo intento perché appena giunta al piano di sopra di casa sua conosce Matthieu, bimbo autistico di 4 anni, e la sua famiglia composta dalla mamma e dalla tata russa che non parla francese. L’amicizia che si viene a creare tra loro è così bella e speciale che Lucie viene intrigata e affascinata da questo incontro in modo totalizzante. Tutto è reso possibile dall’atteggiamento di apertura all’altro di Lucie, dalla pulizia e dalla freschezza dei suoi occhi e del suo cuore, ma anche dalla capacità di accoglienza e dall’animo sereno e rappacificato della mamma di Matthieu che, facendo da ponte tra lui e il mondo, permette a Lucie di incontrarlo e di coglierne la bellezza.