A seconda delle caratteristiche, delle autonomie e delle competenze e seguendo un criterio di uniformità di comportamento e di risposta alla socialità, i ragazzi sono suddivisi in tre gruppi.
Il primo gruppo è formato da ragazzi con alto funzionamento. L'idea innovativa consiste nel lasciare che i ragazzi vivano i loro momenti di gruppo senza la supervisione degli operatori, appunto ‘liberi’; in questo gruppo, attraverso incontri dedicati alla pianificazione e all’organizzazione delle uscite, educatori e ragazzi identificano date, luoghi e il ragazzo responsabile dell’uscita. Vengono messe in campo strategie di problem solving in caso di possibili imprevisti (sciopero autobus, difficoltà nella ricerca di zone da raggiungere, etc) e, affinchè l’ansia non rovini il momento di convivialità, i ragazzi hanno a disposizione il numero dell’educatore di riferimento.
Il secondo gruppo è sempre affiancato da educatori. Gli educatori sono presenti nel momento organizzativo e durante le uscite, nelle quali i ragazzi sono sempre sollecitati a rendersi parte attiva del gruppo. È quindi richiesto uno sforzo maggiore ad ognuno di loro, tenendo in considerazione le abilità individuali: lo scopo sarà quello di implementarle o di permettere che ne imparino di nuove.
Il terzo gruppo, costituito all’inizio del 2015, è formato da ragazzi con autonomie e competenze più limitate, per dare anche a loro la possibilità di provare cosa significa far parte di un gruppo. Primissimo scopo è quello di suscitare in loro l’emozione dello stare insieme. In ragazzi in cui è così difficile socializzare è importante lavorare su questo aspetto ed affinare le autonomie preesistenti.